In India fa caldo. Ci sarà meno grano. MasterChef non è a rischio. Pfiuuuuu!

Il clima cambia a (con)causa delle emissioni dei paesi di una parte del globo. Pare proprio che sia confermata quella storia del battito d’ali in una parte del mondo che provoca casini dove non se li possono permettere. In India fa caldo, più caldo del solito, troppo caldo. Loro non possono scegliere tra condizionatori e guerra. La questione è semplice: non riescono a produrre il grano necessario. L’India secondo produttore di grano al mondo (dalle parti del primo si fa la guerra) blocca le esportazioni, nel timore di non poter sfamare la propria popolazione. Senza questa misura gli indiani sarebbero morti di fame, perché è chiaro che i produttori avrebbero preferito vendere a prezzi esorbitanti all’estero piuttosto che sul mercato nazionale. Quindi: prima gli indiani!

La questione non è isolata, la denuncia di Coldiretti dovrebbe suscitare allarme.

Un annuncio, quello dell’India, che fa seguito a quella dell’Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma, di cui il Paese e il primo produttore mondiale, a causa delle difficoltà sul mercato interno e del rischio di tensioni sociali. Ma anche Serbia e Kazakistan hanno limitato con quote le spedizioni di cereali all’estero ed in Europa una misura simile, fortemente contestata dalla Commissione europea, era stata presa dall’Ungheria. Questo con pesanti effetti per il mais sull’Italia che ne ha importato ben 1,6 miliardi di chili nel 2021.”

Noi però ce ne freghiamo, anche della gloriosa Coldiretti, un po’ di grano lo produciamo, l’altro lo troveremo. E poi parliamoci chiaro: pagare anche un euro in più un pacco di pasta trafilata al bronzo non sarà un problema, almeno non lo sarà per tutti. Pare che a MasterChef abbiano fatto spallucce. La signora Ines a Torbella andrà a comprare una pasta scadente e mai sentita prima in uno dei troppi supermercati di quartiere. Antonio, il salumiere della Garbatella, ha chiuso da tempo, la gente lo guardava strano perché da lui la pasta costava 10 centesimi al pacco più che al Todis.

Eataly, no. Non ne risentirà. È pieno di fichetti che più i prezzi salgono e più comprano.

In Africa ed in Asia non possono fregarsene, non possono permettersi approvigionamenti a prezzi più alti.

Ci sarà fame. Ci saranno altre guerre e disordini, ci sarà un’ondata migratoria.

L’Europa ha accolto cinque milioni di profughi ucraini ed ha fatto bene. Come farà quando quelli di pelle scura saliranno sui barconi?