Ti odio, ti copio

Quello che indica la terra con la mano aperta è Aristotele? Chiese lei. Sì.

La vedi quella figura in primo piano?

Chi è?

Michelangelo. In realtà sarebbe Eraclito. Però Raffaello lo aggiunse dopo. Nel cartone di studio per questa stanza Eraclito non c’era. Un omaggio a Michelangelo che intanto aveva cominciato a far vedere cosa aveva combinato nella Cappella Sistina. Ne scopriva un pezzo alla volta e Raffaello rimase ammirato.

Ma non si odiavano?

Mah. Chi lo sa? Si odiavano e si amavano. Raffaello rispettava Michelangelo. L’altro non so. Pensa che una volta Michelangelo entrò a Villa Farnesina travestito da fornitore, mentre Raffaello stava affrescando le stanze. Non proprio mentre. Entrò in una pausa. L’altro aveva a che fare con Galatea, Amore e Psiche… ogni tanto doveva pur prendere fiato. Michelangelo si infila di nascosto. Guarda l’affresco, poi prende un pezzo di carbone e disegna una grossa testa sul muro. Raffaello per rispetto vietò ai suoi collaboratori di ripulire quell’affronto.

Ma guarda, cara, guarda la postura di Michelangelo, beh, di Eraclito. Sembra dipinta da Michelangelo stesso. Quello studio delle torsioni, quel dinamismo. Vieni cara. Andiamo avanti.

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